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PESCARA. Basta una maglietta per sentirsi a casa. Un detto in dialetto, un disegno ironico o uno slogan che racchiude l’anima abruzzese: così le t-shirt sono diventate il simbolo di un legame con le radici. Il dialetto non si perde, si indossa.
Dalle espressioni più popolari – “frechete”, “oppelamajella”, “Sta bone Rocche, sta bone tutta la Rocche” – fino a provocazioni cult come “Pino, Ennio e Gabriele”, le maglie spopolano tra pescaresi e turisti. Arrosticini, mare e ironia: bastano pochi ingredienti per creare un successo che, da semplice idea, è diventato fenomeno commerciale.
Da Dolci Sport in via Roma le vendite superano le migliaia di pezzi l’anno. L’intuizione nacque per gioco, con la prima maglia “Ardètece li cannilìcchie!”, poi trasformata in business. Oggi oltre 40 aforismi abruzzesi vengono stampati ogni giorno, corredati di traduzione in italiano e persino in inglese per renderli comprensibili a tutti.
Ma la t-shirt più iconica resta “100% Gente di mare”, ideata da David Piperno di 18 MetriQuadri. In poco più di un’estate ne sono state vendute oltre mille, indossate da vip come Giuseppe Cruciani e Manuel Estiarte. «Piacciono a tutti, sono una bomba», commenta Piperno. Sul retro, la maglia racconta le caratteristiche del pescarese doc: caparbietà, furbizia, ironia e soprattutto amore per il mare.
Non mancano proposte che uniscono cultura e ironia, come le maglie “Pino, Ennio e Gabriele” dell’Officina delle Invenzioni, dedicate a d’Annunzio, Flaiano e al pino d’Aleppo. Un piccolo indovinello che incuriosisce e diverte, vendendo anche tre pezzi al giorno.
Le magliette in dialetto non sono solo souvenir: sono un modo per sentirsi parte di una comunità. Un gesto semplice che racconta l’Abruzzo, dentro e fuori i suoi confini.