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PESCARA – L’abbattimento del complesso popolare del “ferro di cavallo”, in via Tavo, non ha portato il riscatto sperato al quartiere Rancitelli. A raccontarlo sono gli stessi residenti, che parlano di una quotidianità fatta di degrado e paura: «Prostitute a tutte le ore, spacciatori, litigi in strada, urla e schiamazzi notturni. E se qualcuno prova a protestare, arrivano le minacce», denunciano.
Il cuore del problema è quello che i cittadini chiamano “slargo della vergogna”, a pochi metri dalle palazzine demolite dall’amministrazione comunale di centrodestra e oggi area transennata per lavori. Qui, al civico 187, i residenti parlano di un vero e proprio «teatro dell’orrore».
«Dalle finestre assistiamo a scene da incubo», spiegano, mostrando video che ritraggono giovani donne seminude che si drogano in pieno giorno, risse e aggressioni. Nello slargo restano a terra siringhe, preservativi, bottiglie, scatole di farmaci usati: un territorio abbandonato a sé stesso.
Ieri mattina, insieme agli abitanti, sono arrivati sul posto anche i consiglieri comunali Domenico Pettinari e Massimiliano Di Pillo. Entrambi hanno rinnovato l’appello al sindaco Carlo Masci e alla giunta affinché si attivi il programma “Strade sicure” e venga garantita una presenza costante del gruppo antidegrado “Giona” della polizia locale, con posti di controllo fissi.
«Siamo l’unica voce fuori dal coro», ha detto Pettinari. «Da vent’anni raccolgo le denunce dei cittadini onesti che vivono qui e spesso ricevo minacce per il mio impegno. La situazione è peggiorata rispetto a quando esisteva il cosiddetto “ferro di cavallo”. I residenti sono costretti a convivere con un degrado senza precedenti. Serve un presidio stabile delle forze dell’ordine e l’elevazione della Questura a rango superiore, per avere almeno quattro pattuglie a presidio dei diversi quadranti della città».
Il cuore del problema è quello che i cittadini chiamano “slargo della vergogna”, a pochi metri dalle palazzine demolite dall’amministrazione comunale di centrodestra e oggi area transennata per lavori. Qui, al civico 187, i residenti parlano di un vero e proprio «teatro dell’orrore».
«Dalle finestre assistiamo a scene da incubo», spiegano, mostrando video che ritraggono giovani donne seminude che si drogano in pieno giorno, risse e aggressioni. Nello slargo restano a terra siringhe, preservativi, bottiglie, scatole di farmaci usati: un territorio abbandonato a sé stesso.
Ieri mattina, insieme agli abitanti, sono arrivati sul posto anche i consiglieri comunali Domenico Pettinari e Massimiliano Di Pillo. Entrambi hanno rinnovato l’appello al sindaco Carlo Masci e alla giunta affinché si attivi il programma “Strade sicure” e venga garantita una presenza costante del gruppo antidegrado “Giona” della polizia locale, con posti di controllo fissi.
«Siamo l’unica voce fuori dal coro», ha detto Pettinari. «Da vent’anni raccolgo le denunce dei cittadini onesti che vivono qui e spesso ricevo minacce per il mio impegno. La situazione è peggiorata rispetto a quando esisteva il cosiddetto “ferro di cavallo”. I residenti sono costretti a convivere con un degrado senza precedenti. Serve un presidio stabile delle forze dell’ordine e l’elevazione della Questura a rango superiore, per avere almeno quattro pattuglie a presidio dei diversi quadranti della città».