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PESCARA – Ancora una volta, una condotta del Consorzio di Bonifica è andata in frantumi, bloccando l’erogazione dell’acqua per migliaia di cittadini. Questa volta è stato il tratto tra Pescara Colli e Villa Raspa di Spoltore, recentemente riparato, a cedere. “Si tratta del secondo guasto sullo stesso tratto”, sottolinea Mauro Renzetti, membro del comitato Pescara Fortis, “e dell’ennesima rottura su una tubazione che risale al 1953, costruita con i fondi della Cassa per il Mezzogiorno. La situazione è ormai insostenibile.”
Un episodio grave ha coinvolto anche un proprietario terriero: mentre un’abbondante fuoriuscita d’acqua stava allagando il suo orto, l’uomo, non accorgendosi del pericolo, è stato inghiottito da una voragine di acqua e fango. “Solo il tempestivo intervento dei familiari ha evitato il peggio”, ha riferito Renzetti.
Il comitato denuncia anche la gestione inefficace del Consorzio, accusato di essere attivo solo nell’inviare avvisi di pagamento e nell’addebitare tasse ingiustificate. “Il Consorzio non svolge il suo ruolo di fornitore di acqua, nonostante le bollette salatissime. Molti orti comunali a Pescara sono ormai distrutti e l’imposta su appartamenti e garage, annullata dalla Corte Costituzionale nel 2018, continua a essere prelevata senza giustificazione", ha aggiunto Renzetti.
Il comitato chiede ora al Consorzio di chiarire quanta acqua venga realmente distribuita e a chi, una domanda alla quale teme non ci sarà mai risposta. “Il Consorzio è obbligato per legge a gestire il servizio idrico con un piano tariffario trasparente, ma sembra che nemmeno sappiano quanto costa l’acqua di bonifica, né noi utenti, né loro.”
Infine, Renzetti esorta la politica a intervenire, evidenziando il danno economico che il settore agricolo sta subendo a causa della carenza di irrigazione. “Migliaia di euro in danni agli agricoltori e a chi possiede giardini e orti. Eppure, quando si segnala un disservizio, il Consorzio non risponde. La situazione è insostenibile. Se la politica continua a restare indifferente, non esiteremo a chiedere l’intervento della magistratura per chiarire le responsabilità di questa disastrosa gestione.”
Un episodio grave ha coinvolto anche un proprietario terriero: mentre un’abbondante fuoriuscita d’acqua stava allagando il suo orto, l’uomo, non accorgendosi del pericolo, è stato inghiottito da una voragine di acqua e fango. “Solo il tempestivo intervento dei familiari ha evitato il peggio”, ha riferito Renzetti.
Il comitato denuncia anche la gestione inefficace del Consorzio, accusato di essere attivo solo nell’inviare avvisi di pagamento e nell’addebitare tasse ingiustificate. “Il Consorzio non svolge il suo ruolo di fornitore di acqua, nonostante le bollette salatissime. Molti orti comunali a Pescara sono ormai distrutti e l’imposta su appartamenti e garage, annullata dalla Corte Costituzionale nel 2018, continua a essere prelevata senza giustificazione", ha aggiunto Renzetti.
Il comitato chiede ora al Consorzio di chiarire quanta acqua venga realmente distribuita e a chi, una domanda alla quale teme non ci sarà mai risposta. “Il Consorzio è obbligato per legge a gestire il servizio idrico con un piano tariffario trasparente, ma sembra che nemmeno sappiano quanto costa l’acqua di bonifica, né noi utenti, né loro.”
Infine, Renzetti esorta la politica a intervenire, evidenziando il danno economico che il settore agricolo sta subendo a causa della carenza di irrigazione. “Migliaia di euro in danni agli agricoltori e a chi possiede giardini e orti. Eppure, quando si segnala un disservizio, il Consorzio non risponde. La situazione è insostenibile. Se la politica continua a restare indifferente, non esiteremo a chiedere l’intervento della magistratura per chiarire le responsabilità di questa disastrosa gestione.”