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Montesilvano torna protagonista nel dibattito su Nuova Pescara, la grande città che nascerà dalla fusione con Pescara e Spoltore. Sabato, nella sala consiliare del Comune, è stato presentato il nuovo Comitato “Montesilvano per Nuova Pescara”, realtà civica che affianca i comitati gemelli degli altri due comuni per chiedere l’attuazione concreta del referendum del 2014, rimasto finora sospeso tra ritardi e rinvii politici.
Il presidente Ermanno Falco ha descritto il progetto come una sfida di rinnovamento e di responsabilità civica:
“Non rappresentiamo un partito, ma la volontà popolare. Dopo anni di immobilismo, è tempo che la politica rispetti il mandato dei cittadini. Nuova Pescara non è solo una fusione amministrativa: è un passo necessario per rendere l’Abruzzo competitivo a livello nazionale ed europeo.”
Durante l’incontro sono intervenuti diversi membri del Direttivo, che hanno analizzato i nodi ancora aperti verso il 2027, anno previsto per la nascita ufficiale della nuova città.
L’avvocato Domenico Di Carlo ha ricordato come la stessa Pescara sia nata da una fusione, quasi un secolo fa, sotto la spinta di due figure visionarie: Gabriele D’Annunzio e Giacomo Acerbo.
“A distanza di cento anni – ha spiegato Di Carlo – la storia si ripete. Anche oggi serve coraggio per dare una forma moderna ed efficiente al nostro territorio. Bisogna partire subito, rivedendo lo Statuto e superando la complicata struttura dei municipi, diventata un ostacolo più che un’opportunità.”
A portare il sostegno di Spoltore è stato l’avvocato Luigi Spina, che ha denunciato i danni economici causati dai rinvii:
“Ogni anno di ritardo è costato carissimo. Sono andati persi circa 150 milioni di euro di fondi del PNRR, mentre altri 105 milioni del fondo D’Alfonso attendono ancora di essere utilizzati. È un lusso che non possiamo più permetterci.”
La dottoressa Miriam Severini, ex dirigente amministrativa del Comune di Pescara, ha puntato il dito contro la burocrazia e le lungaggini delle commissioni:
“In dieci anni abbiamo speso tempo e risorse senza costruire nulla di concreto. La città unita, nei fatti, esiste già: la vivono ogni giorno i cittadini che lavorano, si spostano e si riconoscono in un’unica area metropolitana.”
Il nuovo Comitato promette ora di avviare una campagna di informazione e pressione istituzionale affinché il progetto di Nuova Pescara non resti un’idea sulla carta, ma diventi finalmente realtà.