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Una semplice virgola inserita per errore nel codice fiscale ha trasformato la vita di una giovane famiglia di Montesilvano in un incubo burocratico. Da mesi, i genitori di un bimbo di appena un anno e mezzo, affetto da gravissime patologie cardiache, non riescono a ricevere il sussidio economico statale a cui avrebbero pieno diritto.
Tutto nasce, raccontano i genitori, da un dettaglio apparentemente insignificante: una virgola inserita dall’anagrafe di Roma al momento della registrazione dei due nomi del piccolo, nato al Policlinico Gemelli di Roma per via delle sue complesse condizioni cliniche. Quel segno di punteggiatura, tuttavia, ha generato un codice fiscale errato, mandando in tilt i sistemi dell’Inps e bloccando di fatto l’erogazione dell’indennità di accompagnamento, già regolarmente riconosciuta.
Da febbraio 2024, la famiglia vive in un limbo amministrativo. L’Inps Abruzzo — come riportato dall’Ansa — sta seguendo il caso per individuare una soluzione, ma nel frattempo i genitori sono costretti a sostenere da soli le spese mediche e assistenziali del piccolo, che ha già subito tre interventi chirurgici, due dei quali a cuore aperto.
La vicenda è stata segnalata anche dall’associazione Carrozzine Determinate, che ha chiesto al direttore regionale dell’Inps di intervenire “con la massima urgenza per mettere fine a un errore che dura da troppo tempo”.
Un segno di punteggiatura — una virgola di troppo — è bastato per inceppare l’intero sistema e mettere in ginocchio una famiglia che, oltre alla paura quotidiana per la salute del proprio figlio, deve affrontare anche la fredda lentezza della burocrazia italiana.