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PESCARA – Proseguono le indagini sulla tragica morte di Fatime, la dodicenne dispersa in mare e ritrovata senza vita in una fossa tra le scogliere, mentre faceva il bagno con le sorelle nei pressi del lido Plinius.

La salma è attualmente a disposizione dell’Autorità giudiziaria. La Procura potrebbe disporre già oggi l’autopsia, per far luce sulle cause del decesso della giovane, originaria della Guinea, che si trovava a Pescara con la sua famiglia.

Il padre della bambina, Kossi Denis Lossou Gavor, lavora da anni presso la ditta Sa.Lu. Servizi srl di Chieti Scalo. L’azienda ha espresso vicinanza alla famiglia con una nota:

«L’amministrazione e tutto il personale si stringono attorno al collega e alla sua famiglia per la dolorosa e prematura perdita della piccola Fatime».

Nel pomeriggio di giovedì, la ragazzina si trovava in spiaggia con le sorelle, altri bambini e la baby-sitter. La tragedia si è consumata tra le due scogliere antistanti i lidi Plinius e Jambo, sul tratto nord della riviera. Secondo una prima ricostruzione, Fatime sarebbe scivolata in un’insenatura marina con forti correnti, forse a causa di un malore. La ragazzina, che a quanto pare non sapeva nuotare bene, non è più riemersa.

I soccorritori hanno riferito che il corpo è stato individuato nello stesso punto in cui era stata vista per l’ultima volta. Ci sono voluti circa 50 minuti per ritrovarla e riportarla a riva, tra l’angoscia di centinaia di bagnanti che hanno assistito impotenti.

L’allarme è scattato alle 17:10, quando alla sala operativa della Capitaneria di Porto è arrivata la segnalazione della scomparsa.

«Una minore, mentre faceva il bagno all’altezza dello stabilimento Jambo, non è stata vista riemergere», ha comunicato la Guardia Costiera. Erano stati i tre ragazzini che erano con lei a dare l’allarme, una volta raggiunta la riva. Sembra che abbiano anche tentato di soccorrerla, senza riuscirci.

Alle 17:15 sono giunti sul posto due mezzi della Capitaneria. Poco dopo, sono intervenuti anche i sub dei vigili del fuoco e le unità della Guardia di Finanza. Gli assistenti bagnanti della Lifeguard, coordinati da Cristian Di Santo, hanno collaborato alle operazioni di salvataggio. Il corpo è stato recuperato dai sommozzatori calatisi da un elicottero e trasportato a riva su una moto d’acqua.

In spiaggia è accorsa anche un’equipe medica del 118, che ha tentato a lungo di rianimare la bambina, con il supporto di alcuni sanitari presenti ma fuori servizio. Nonostante i tentativi, le condizioni della piccola sono apparse da subito gravissime. È stata trasferita d’urgenza in ospedale, ma ogni sforzo si è rivelato vano.

Sono in corso accertamenti per chiarire le dinamiche dell’incidente e verificare le condizioni di sicurezza del tratto di mare interessato.

Ieri, in occasione della Giornata mondiale per la prevenzione degli annegamenti, Cristian Di Santo ha rivolto un pensiero commosso a Fatime:

«Giovedì è successo l’impensabile. Abbiamo dato tutto per salvare una vita. È stato un momento difficile, davanti a decine di persone attonite. Fatime è stata ritrovata sul fondo, tra le scogliere, grazie all’intervento dei sommozzatori. La sua scomparsa lascerà un segno profondo in città».

Durante le operazioni di ricerca erano presenti numerosi familiari, che si trovavano a Pescara per trascorrere una giornata di svago insieme.
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