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PESCARA – Di notte, il tunnel della stazione centrale si trasforma in un urinatoio a cielo aperto. Una scena indecorosa e indegna di una città moderna, causata dalla chiusura totale dei servizi igienici tra le 22 e le 6, anche per chi è in possesso di un regolare titolo di viaggio.
Secondo quanto stabilito da Rete Ferroviaria Italiana (RFI), la serrata notturna dei bagni è motivata da “esigenze di sicurezza” e dall’assenza di personale disponibile nelle ore notturne. Ma il risultato è sotto gli occhi (e il naso) di tutti: pendolari e viaggiatori notturni, senza alternative, si vedono costretti a ricorrere a soluzioni di fortuna. Il marciapiede del sottopasso e l’area di risulta diventano spesso rifugi improvvisati per chi non può trattenere i propri bisogni fisiologici.
La situazione appare paradossale se si considera che l’accesso alla stazione, durante la notte, è comunque consentito esclusivamente a chi ha un biglietto in mano. Un presidio di sicurezza c’è, ma evidentemente non basta a giustificare l’apertura dei bagni, nemmeno a pagamento.
Durante il giorno, invece, i servizi igienici restano aperti ma solo a pagamento, a ulteriore dimostrazione di una gestione che sembra più interessata al contenimento dei costi che al benessere e alla dignità dei viaggiatori.
Le proteste si moltiplicano sui social, ma al momento nessuna soluzione concreta è stata proposta. Nel frattempo, la stazione centrale continua a offrire ai nottambuli un triste biglietto da visita: quello dell’incuria e dell’abbandono.
Secondo quanto stabilito da Rete Ferroviaria Italiana (RFI), la serrata notturna dei bagni è motivata da “esigenze di sicurezza” e dall’assenza di personale disponibile nelle ore notturne. Ma il risultato è sotto gli occhi (e il naso) di tutti: pendolari e viaggiatori notturni, senza alternative, si vedono costretti a ricorrere a soluzioni di fortuna. Il marciapiede del sottopasso e l’area di risulta diventano spesso rifugi improvvisati per chi non può trattenere i propri bisogni fisiologici.
La situazione appare paradossale se si considera che l’accesso alla stazione, durante la notte, è comunque consentito esclusivamente a chi ha un biglietto in mano. Un presidio di sicurezza c’è, ma evidentemente non basta a giustificare l’apertura dei bagni, nemmeno a pagamento.
Durante il giorno, invece, i servizi igienici restano aperti ma solo a pagamento, a ulteriore dimostrazione di una gestione che sembra più interessata al contenimento dei costi che al benessere e alla dignità dei viaggiatori.
Le proteste si moltiplicano sui social, ma al momento nessuna soluzione concreta è stata proposta. Nel frattempo, la stazione centrale continua a offrire ai nottambuli un triste biglietto da visita: quello dell’incuria e dell’abbandono.