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Un agente della polizia penitenziaria è stato arrestato con l’accusa di corruzione e introduzione illegale in carcere di telefoni cellulari e sostanze stupefacenti. L’arresto è stato eseguito dalla polizia su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di L’Aquila, con l’assistenza del nucleo investigativo centrale di Bari e della polizia penitenziaria.
Secondo le indagini, l’agente sarebbe stato avvicinato da un membro di una delle organizzazioni criminali attive nel narcotraffico tra Lazio e Molise. Questa operazione segue un’inchiesta avviata nel 2023 che ha portato allo smantellamento di queste bande grazie all’operazione “End to End”, coordinata dalla DDA e condotta dalla squadra mobile di Pescara.
Le indagini, condotte dalla squadra mobile in collaborazione con la polizia penitenziaria di Teramo, hanno rivelato che l’agente, dietro compenso economico, avrebbe consegnato più volte telefoni cellulari e sostanze stupefacenti (hashish e cocaina) a un complice del gruppo criminale, detenuto in carcere. Quest’ultimo è stato successivamente coinvolto in un episodio di cronaca nera, essendo stato ucciso a colpi di machete durante una rissa.
A seguito dell’interrogatorio di garanzia, il giudice per le indagini preliminari (GIP) di L’Aquila ha disposto la misura cautelare in carcere per l’agente. Le indagini risalgono all’operazione “End to End”, che aveva già messo in luce l’attività di due associazioni criminali ben radicate tra Abruzzo e Lazio, note per la loro capacità di esercitare il controllo anche tramite intimidazioni e violenze.
Nel corso delle indagini, iniziate a novembre 2023 a seguito di episodi di estorsione nella provincia di Pescara, la squadra mobile aveva già arrestato 13 persone in flagranza di reato, sequestrando ingenti quantitativi di droga, tra cui 266 chili di hashish, 3,5 chili di cocaina e 9 chili di marijuana, una quantità senza precedenti in Abruzzo. Il 25 luglio scorso, erano stati eseguiti 13 arresti a carico dei membri delle due bande criminali.
Secondo le indagini, l’agente sarebbe stato avvicinato da un membro di una delle organizzazioni criminali attive nel narcotraffico tra Lazio e Molise. Questa operazione segue un’inchiesta avviata nel 2023 che ha portato allo smantellamento di queste bande grazie all’operazione “End to End”, coordinata dalla DDA e condotta dalla squadra mobile di Pescara.
Le indagini, condotte dalla squadra mobile in collaborazione con la polizia penitenziaria di Teramo, hanno rivelato che l’agente, dietro compenso economico, avrebbe consegnato più volte telefoni cellulari e sostanze stupefacenti (hashish e cocaina) a un complice del gruppo criminale, detenuto in carcere. Quest’ultimo è stato successivamente coinvolto in un episodio di cronaca nera, essendo stato ucciso a colpi di machete durante una rissa.
A seguito dell’interrogatorio di garanzia, il giudice per le indagini preliminari (GIP) di L’Aquila ha disposto la misura cautelare in carcere per l’agente. Le indagini risalgono all’operazione “End to End”, che aveva già messo in luce l’attività di due associazioni criminali ben radicate tra Abruzzo e Lazio, note per la loro capacità di esercitare il controllo anche tramite intimidazioni e violenze.
Nel corso delle indagini, iniziate a novembre 2023 a seguito di episodi di estorsione nella provincia di Pescara, la squadra mobile aveva già arrestato 13 persone in flagranza di reato, sequestrando ingenti quantitativi di droga, tra cui 266 chili di hashish, 3,5 chili di cocaina e 9 chili di marijuana, una quantità senza precedenti in Abruzzo. Il 25 luglio scorso, erano stati eseguiti 13 arresti a carico dei membri delle due bande criminali.
