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Una notizia che nessuno avrebbe voluto leggere è arrivata in una domenica, il giorno che più di tutti ricordava il suo calcio spettacolare. Giovanni Galeone, simbolo assoluto del calcio pescarese e maestro del 4-3-3, si è spento all’ospedale di Udine, dove era ricoverato da quasi due mesi. Aveva 84 anni; il 25 gennaio avrebbe festeggiato il suo 85° compleanno, dopo una vita interamente dedicata al pallone, prima da calciatore e poi da allenatore.
Galeone ha legato indissolubilmente il suo nome al Pescara, club con cui scrisse pagine storiche tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta: due promozioni in Serie A e l’unica salvezza nella massima serie nella storia della società abruzzese. Tecnico carismatico e innovatore, riuscì inoltre a riportare in Serie A anche Perugia e Udinese.
Amatissimo a Pescara, dove era diventato una vera icona cittadina, Galeone veniva ricordato non solo per la sua visione calcistica offensiva e raffinata, ma anche per il suo carattere solare, ironico e genuino. Un personaggio capace di entrare nel cuore dei tifosi e di essere considerato, a tutti gli effetti, un dannunziano d’adozione.
Oggi Pescara e tutto il calcio italiano piangono la sua scomparsa. Ma il suo calcio romantico, coraggioso e spettacolare continuerà a vivere nelle emozioni che ha saputo regalare.
Il cordoglio del Pescara Calcio
Sul sito ufficiale del club biancazzurro si legge:
Siamo senza parole. Il suo ricordo vivrà nei cuori di tutti noi.
E ancora:
L’intera Pescara Calcio si unisce al dolore per la scomparsa di Giovanni Galeone, uno dei più grandi protagonisti della nostra storia. Con lui abbiamo vissuto momenti indimenticabili, fatti di passione, entusiasmo e orgoglio. Il suo nome resterà per sempre legato ai nostri colori, simbolo di un calcio vero e romantico. Ciao Mister, grazie per tutto. Il tuo ricordo resterà eterno nei nostri cuori.