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Momenti di tensione in uno stabilimento balneare di Pescara, dove una banale rivalità calcistica si è trasformata in violenza. Maurizio D’Alberto, tecnico della formazione Under 17 del Chieti Calcio, è stato spintonato e insultato da un bagnante dopo essere arrivato in spiaggia indossando la divisa neroverde.

L’episodio ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e del personale sanitario del 118. L’allenatore, soccorso sul posto, ha poi rifiutato il trasferimento in ospedale.

Il Chieti Calcio ha diffuso una nota ufficiale per esprimere solidarietà al proprio allenatore. Il presidente Gianni Di Labio ha parlato di “un gesto vile e inaccettabile”, condannando con fermezza ogni forma di violenza legata al tifo: “La rivalità sportiva deve rimanere sul campo. Quando sfocia in aggressioni, non ha nulla a che vedere con lo sport ma solo con l’inciviltà”.

Il presidente ha inoltre ringraziato il titolare del ristorante vicino allo stabilimento per la prontezza nell’allertare le autorità, sottolineando come il fatto sia da attribuire esclusivamente a un singolo individuo e non debba gettare ombre sulla comunità locale né sull’attività commerciale coinvolta.

Un episodio che ricorda quanto ancora sia fragile il confine tra passione sportiva e intolleranza, e che riaccende il dibattito sul rispetto fuori dal campo.
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