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MOSCUFO – Il caso dell’autovelox posizionato lungo la statale 151 continua a far discutere e alimenta tensioni politiche. Diverse sanzioni elevate per eccesso di velocità sono state annullate dalla Prefettura di Pescara, che ha accolto i ricorsi presentati dagli automobilisti facendo riferimento a una recente pronuncia della Corte di Cassazione: il dispositivo, infatti, risulterebbe approvato ma non regolarmente omologato.
A rilanciare la questione è il consigliere comunale della Lega Angelo Cardone, che rivendica la correttezza delle sue precedenti segnalazioni. Già nei mesi scorsi aveva chiesto la rimozione dell’impianto, proposta respinta dalla maggioranza. «Oggi i fatti mi danno ragione – afferma – eppure allora fui accusato di diffondere notizie false. La Prefettura ha confermato che le multe non sono valide perché l’autovelox non rispetta i requisiti previsti».
Cardone sottolinea anche presunte criticità legate alla posizione scelta per l’installazione e invita l’amministrazione comunale a spegnere definitivamente il dispositivo per evitare ulteriori contenziosi e danni economici per l’ente.
Di tutt’altro avviso il sindaco Pietro Di Pietro, che ridimensiona la portata degli annullamenti: «Non tutte le sanzioni sono state cancellate – precisa – alcune sono decadute per motivi procedurali, altre per il problema generalizzato dell’omologazione che riguarda molti impianti in Italia». Il primo cittadino ribadisce che l’autovelox ha avuto un impatto concreto sulla sicurezza stradale: «In quel tratto gli incidenti si sono praticamente azzerati, segno che il controllo ha funzionato come deterrente».
Il Comune, aggiunge il sindaco, sta monitorando l’evolversi della normativa e ha già avviato le procedure per regolarizzare il dispositivo attraverso l’iscrizione negli elenchi ufficiali. Attualmente l’autovelox non è operativo sia per lavori in corso sia in attesa di chiarimenti definitivi sul percorso normativo da seguire. Tuttavia, l’amministrazione si dice pronta a riattivarlo non appena vi saranno certezze giuridiche.
Nel frattempo, resta aperto il confronto tra chi denuncia irregolarità e chi difende la funzione preventiva del controllo elettronico, in un dibattito che continua a dividere la comunità locale.