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PESCARA. "Una situazione disastrosa." Questo il commento di Mauro Nardella, delegato del coordinamento nazionale della polizia penitenziaria Spp, al termine della sua visita nel carcere di Pescara. "Salendo ai piani detentivi, più che le condizioni strutturali, è stato il rapporto tra agenti e detenuti a colpirmi", afferma Nardella. "Un agente si trova a dover sorvegliare 91 detenuti, grazie alla riduzione del numero di prigionieri da 450 a 391 negli ultimi mesi. Se non fosse stato per questo alleggerimento, il rapporto sarebbe stato di 1 a 100." Tuttavia, Nardella avverte che, nonostante la riduzione, il numero attuale di detenuti è comunque ben oltre la capienza regolamentare di 276 posti, con un surplus di 115 detenuti.
Il delegato denuncia una "struttura/gruviera incapace di impedire anche l’ingresso di materiale non autorizzato, come la droga". Inoltre, sottolinea la grave carenza di personale: "Mancano 70 agenti di polizia penitenziaria, con un’assenza particolare di sottufficiali, ridotti di oltre il 50%. Questa situazione diventa ancora più drammatica quando gli agenti sono costretti a coprire turni di 8 ore, invece delle 6 previste dal contratto, a causa delle necessità legate ai piantonamenti ospedalieri."
Il sindacato di polizia penitenziaria lancia un allarme sulla crescente difficoltà a garantire la sicurezza e la gestione del carcere, con un personale ridotto e una struttura inadeguata. La situazione, a detta di Nardella, è catastrofica, e la carenza di risorse mette a rischio sia la sicurezza degli agenti che quella dei detenuti.
Il delegato denuncia una "struttura/gruviera incapace di impedire anche l’ingresso di materiale non autorizzato, come la droga". Inoltre, sottolinea la grave carenza di personale: "Mancano 70 agenti di polizia penitenziaria, con un’assenza particolare di sottufficiali, ridotti di oltre il 50%. Questa situazione diventa ancora più drammatica quando gli agenti sono costretti a coprire turni di 8 ore, invece delle 6 previste dal contratto, a causa delle necessità legate ai piantonamenti ospedalieri."
Il sindacato di polizia penitenziaria lancia un allarme sulla crescente difficoltà a garantire la sicurezza e la gestione del carcere, con un personale ridotto e una struttura inadeguata. La situazione, a detta di Nardella, è catastrofica, e la carenza di risorse mette a rischio sia la sicurezza degli agenti che quella dei detenuti.