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Una serata che doveva essere un banco di prova prestigioso si trasforma in un incubo per il Pescara, travolto 5-0 dal Palermo nella cornice infuocata del “Barbera”, vestito a festa per i 125 anni rosanero. Gli uomini di Vivarini, dopo un primo tempo coraggioso e giocato a viso aperto, crollano nella ripresa sotto i colpi di una formazione cinica e trascinata dall’entusiasmo del suo pubblico.
Per i biancazzurri un ko pesante nella forma e nel morale, soprattutto perché la squadra aveva dato segnali incoraggianti nei primi 45’, sfiorando il vantaggio con Caligara e mettendo in difficoltà la retroguardia siciliana. Dopo l’1-0 di Pierozzi al 23’, il Pescara rimane in partita, costruisce e rischia poco, ma rientra dagli spogliatoi molle e viene travolto dalla furia rosanero.

Primo tempo: personalità e rimpianti

Il Pescara parte con coraggio, pressa alto e crea la prima grande occasione della serata: Dagasso pesca Di Nardo che impegna Joronen, poi lo stesso Dagasso sfiora il palo con un mancino da applausi. La gara sembra equilibrata, ma alla prima vera disattenzione difensiva il Palermo colpisce: rimessa lunga, sponda e destro al volo di Pierozzi.
Nonostante il colpo, i biancazzurri non crollano. Anzi, l’occasione più clamorosa è proprio degli abruzzesi: pasticcio difensivo rosanero, Caligara ha la porta spalancata ma esita e Augello salva sulla linea. È il rimpianto più grande della serata.

Ripresa da incubo

Il secondo tempo è un film completamente diverso. Segre raddoppia dopo pochi secondi, poi il Pescara perde compattezza, fiducia e gambe. I cambi non incidono, i rosanero dilagano: Pierozzi firma la doppietta, Brunori trova il poker e nel finale arriva anche la rete di Diakité per il definitivo 5-0.
La squadra biancazzurra non riesce più a reagire, soffre in ogni zona del campo e torna a casa con tanto amaro in bocca e la consapevolezza che, contro certe avversarie, sbagliare mezzo tempo può costare carissimo.

Testa al prossimo impegno

Una sconfitta pesante, sì, ma non tutto è da buttare. Il Pescara ha mostrato trame e coraggio nella prima parte, e Vivarini avrà molto materiale su cui lavorare. La stagione è lunga, e le batoste — se ben assimilate — possono diventare lezioni preziose.
Adesso servirà reagire subito davanti al proprio pubblico. Servono concretezza, cattiveria sottoporta e soprattutto la stessa personalità vista nei primi 45’ al “Barbera”.

TABELLINO

PALERMO: 66 Joronen, 3 Augello, 5 Palumbo (dal 33’ st 14 Vasic), 6 Gomes (C) (dal 16’ pt 8 Segre), 10 Ranocchia, 13 Bani (dal 19’ st 29 Peda), 19 Bereszynski (dal 33’ st 23 Diakité), 20 Pohjanpalo, 21 Le Douaron (dal 1’ st 9 Brunori), 27 Pierozzi, 32 Ceccaroni. A disposizione: 1 Gomis, 22 Bardi, 8 Segre, 9 Brunori, 14 Vasic, 17 Giovane, 23 Diakité, 28 Blin, 29 Peda, 31 Corona, 72 Veroli. Allenatore: Inzaghi.

PESCARA: 1 Desplanches, 2 Capellini, 3 Letizia (dal 29’ st 18 Sgarbi), 5 Brandes (dal 21’ st 6 Squizzato), 8 Dagasso, 9 Di Nardo, 13 Brosco (C), 14 Valzania (dall’11’ st 17 Okwonkwo), 16 Corazza (dall’11’ st 11 Cangiano), 21 Caligara (dal 21’ st 7 Meazzi), 95 Corbo. A disposizione: 22 Saio, 6 Squizzato, 7 Meazzi, 11 Cangiano, 15 Tonin, 17 Okwonkwo, 18 Sgarbi, 20 Graziani, 26 Gravillon, 31 Vinciguerra, 35 Giannini, 36 Berardi. Allenatore: Vivarini.

Reti: al 23’ pt Pierozzi, al 1’ st Segre, al 13’ st Pierozzi, al 27’ st Brunori, al 38’ st Diakité

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